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MICHELE ZARRILLO in concerto: UNICI AL MONDO – martedì 13 dicembre Teatro Smeraldo di Milano

TEATRO SMERALDO (clicca: MAPPA), martedì 13 dicembre 2011, ore 21.00, ColorSound  presenta Michele Zarrillo in concerto: Unici al Mondo. Lo scorso settembre è uscito il  nuovo album “Unici al mondo”, frutto di un anno e mezzo di lavoro, dieci nuove canzoni che lo confermano musicista e compositore elegante e raffinato, teso alla ricerca nei contenuti, negli arrangiamenti e nelle soluzioni armoniche, che danno al progetto nuova linfa e un respiro internazionale. comunicato stampa >

Michele Zarrillo, “Unici al Mondo”

il nuovo album di Michele Zarrillo Unici al Mondo” (su etichetta Sony Music), che arriva a cinque anni dal precedente (“L’alfabeto degli amanti”), a cui avevano fatto seguito un “best” e un cd più dvd live.

Ognuno di noi è unico al mondo, ognuno ha una storia, un destino, una via, ognuno ha il suo tempo“: suona come uno slogan, in “Unici al Mondo” l’originalità, l’irripetibilità dell’individuo e del suo mondo sono il concept che unisce le nuove canzoni. La centralità dell’uomo con le sue emozioni, le pulsazioni da vivere in un futuro da costruire insieme, tra illusioni e aspirazioni, condivise con il prossimo, con la persona amata, con un figlio.

Temi intimistici e sociali si alternano nel disco, i cui testi sono firmati da Giampiero Artegiani, suo amico “storico” con cui ha condiviso gli inizi del percorso musicale nella band “Semiramis” e che, dopo tanti anni, è tornato a scrivere con il cantautore. L’album suona immediato, di grande respiro musicale, che spazia dalla migliore melodia italiana ai suoni che richiamano alcuni angoli del mondo. Le canzoni: “Unici al Mondo”; “La prima cosa che farò”, “In questo tempo”, “Dolce incanto”, “Il mio amico timido”, “Quei due”, “La piccola mela”, “Malinconica solitudine”, “Nati in Africa”, “Scegli la preghiera”.

Nel nuovo disco “Unici al mondo” c’è tanta musica e poesia, come nelle migliori canzoni d’amore da sempre “marchio di qualità” di Zarrillo, “La prima cosa che farò” e “Dolce incanto”. O come nella filastrocca dedicata al figlio nato da poco, “La piccola mela”. Ma ci sono anche attimi di riflessione, come nel brano “In questo tempo”, che esprime amarezze e speranze dell’uomo, che da sempre aspira ad un mondo migliore, e “Il mio amico timido”.

E’ un disco che vuole raccontare i sentimenti, il sentire comune dei nostri tempi, che è sempre prevalente nelle mie canzoni“, dice Zarrillo del nuovo progetto, “c’è molto amore – d’altra parte è il volano dell’arte fin dalla notte dei tempi, è l’amore che spinge a “creare”, a scrivere canzoni, come nel mio caso. Le storie sono lo spunto, che siano felici o piene di sofferenza. Eppoi la musica è fondamentale nel disco. È stato fatto un grande lavoro musicale in studio, lungo e meticoloso, cosa che di questi tempi è poco usuale: viviamo tempi, infatti, in cui tutto è fatto di corsa e scompare altrettanto velocemente, spesso senza arrivare al grande pubblico. Si bada più alla superficialità, alla parte esteriore, quindi a cosa rappresenta un artista, più che alle sue “opere”, di cui siamo carenti a livello internazionale già da qualche tempo (a parte qualche rara eccezione). Non è facile divulgare, far conoscere (come sarebbe giusto) i dischi, siamo come in un imbuto culturale, a discapito del pubblico“.

La prima cosa che farò” è il singolo che ha anticipato in radio l’uscita del disco. Una ballata tra le più belle ed ispirate del cantautore romano (che ci riporta alle emozioni di “Cinque Giorni”, per intenderci), la composizione musicale di questo brano è condivisa con Roberto Guarino, con cui ha realizzato e arrangiato il disco. A volte, la fine di una storia d’amore ci sembra la fine del mondo, per il tempo del dolore e dell’abbandono, del silenzio di una casa che si trasforma, e qui la poesia ha il sopravvento sul racconto della cronaca di un addio.

In questo silenzio il cuore come ci batte“, cosi “chiude” il brano “Unici al Mondo”, con le emozioni tracciate come punti lungo la linea retta ideale della vita, assimilate e vissute nel tempo che, inesorabile, non aspetta: la title-track è certamente una di quelle canzoni che, poche volte, arrivano nella carriera di un cantautore.

Quei due” (musica di M. Zarrillo – R. Amici) è un’altra ballata del nuovo progetto, un racconto molto sentito su quanto poco resta di una storia d’amore, a volte, dopo la separazione… lo stupore di sentire così distante la persona per la quale un tempo non così lontano, avresti dato la vita… “come una rosa che appassisce tra due pagine” di un libro riposto da troppo tempo…

E poi arriva l’analisi di quello che ci gira intorno: “In questo tempo“, qui è la disillusione dichiarata verso la società, verso i tempi che viviamo. Petrolio, oro e denaro sono i mali di quest’ultimo secolo, sono gli Dei di un mondo a tinte fosche, che non produce più valori ma l’arroganza dei Potenti. Unico argine da frapporre all’incalzare di “questo tempo buio” è la “coscienza universale” quale unica speranza nella ricerca di equilibrio a cui l’uomo ambisce da sempre.

Ne “Il mio amico timido“, un brano ricco di musicalità, uno sfogo notturno tra due amici, parlando di amori persi,di ingiustizie e di libertà… aspettando l’alba e l’apertura del bar più vicino “per il cappuccino ed il cornetto” che, nel contesto, diventano la panacea di tutti i mali per poi dormirci sopra…

Il lavoro di ricerca musicale, di sperimentazione, è ancora più presente in “Dolce Incanto” e in “Malinconica Solitudine“, pop-jazz per entrambe, la prima rievoca ricordi del primo amore (come per tutti, mai dimenticato), con la rincorsa della memoria verso un tempo condiviso con lei tra “cortei, nuove esperienze e primo amore”. L’incedere ritmico nella seconda scandisce le ore che trascorrono lente, sole, sopra il filo del tempo, quando fuori piove o il cielo è plumbeo, in attesa del ritorno a casa della persona amata. È cosi la confessione di un uomo sull’irrinunciabile presenza di lei nella sua vita.

Dedicata al piccolo di “Casa Zarrillo”, al nuovo arrivo, “La piccola mela” è una filastrocca di un Papà alle prese con la meraviglia della nascita, che gioca a disegnare a colori per lui il mondo (anche se, nella realtà, “non perfetto”), come una mela, e la vita come un’avventura nella migliore delle fiabe.

Nati in Africa” è l’omaggio musicale e una mano tesa al Terzo Mondo, è la condivisione e il ritorno alle origini. “In Africa i sogni diventano sale…“, il continente nero – un “viaggio dentro gli occhi“, il “volo di aironi” e “un cielo notturno di stelle” – è postulato come l’origine di tutta la musica e dell’uomo e la “fortuna” del mondo occidentale.

In un disco che racconta l’uomo in equilibrio perennemente precario nell’universo, la preghiera è la richiesta di una risposta a tutte le domande insolute: in “Scegli la Preghiera“, unico brano del disco in cui la musica e la realizzazione sono di Alessandro Canini, amico di Michele, che, fin dal primo ascolto ne è rimasto affascinato avendo la sensazione che fosse giusta per parlare della libera spiritualità dell’uomo. La preghiera è universale, è l’anelito, la ricerca di un dialogo con il “Superiore” (quale esso sia), può essere laica, mistica, in questi anni “ascetici, agnostici, dove l’uomo da sempre sembra costretto ad “idolatrare” qualcuno per sentirsi meno solo a questo mondo.

Produttore e musicista nel nuovo progetto, Michele Zarrillo appare di nuovo all’apice della sua creatività artistica, in un momento di grande rinnovamento, sia dal punto di vista musicale, sia nei contenuti. Capace di scrivere alcune “perle” della nostra musica, è un artista che, da sempre, pone al centro delle proprie composizioni la ricerca della qualità, con sincerità, senza compromessi, guardando al di là delle mode del momento e prendendosi tutto il tempo necessario per realizzare al meglio le sue opere: questo lo stile con cui ha consegnato alla musica italiana canzoni “evergreen” come “Cinque giorni”, “Una rosa blu”, “La notte dei pensieri”, ma anche “L’elefante e la farfalla”, “Il canto del mare”, “Strade di Roma”, “L’amore vuole amore”, “Ragazza d’argento”, “L’Alfabeto degli Amanti”, e “L’acrobata”, tra le altre.

Dal prossimo dicembre il cantautore sarà in teatro per presentare dal vivo “Unici al Mondo”:

il tour partirà il 3 dicembre da Torino (Teatro Colosseo). Tra le altre date, il 12 dicembre, Firenze (Teatro Saschall); il 13 dicembre, Milano (Teatro Smeraldo); il 20 gennaio, Bologna (Teatro Manzoni); il 21 gennaio, Roma (Gran Teatro); il 27 gennaio, Padova (Gran Teatro Geox) 

Michele Zarrillo biografia

Michele Zarrillo nasce a Roma il13 giugno 1957 sotto il segno dei Gemelli. Artisticamente esordisce durante gli anni ’70 come chitarrista/cantante nelle cantine rock della periferia romana, fondando il gruppo “Semiramis” e partecipando allo storico raduno rock capitolino di villa Pamphili nella primavera del 1972. Nel 1974 è la voce solista del “Rovescio della Medaglia”, altro importante gruppo dell’avanguardia musicale di quegli anni. Negli anni successivi si apre anche al mondo della musica pop ed esterna la sua forte vena compositiva firmando brani per importanti nomi come Renato Zero e Ornella Vanoni. Nell’87 vince il Festival di Sanremo nella categoria “nuove proposte” con il brano “La notte dei pensieri”. La vittoria a Sanremo genera ovviamente la richiesta di spettacoli ed ecco Michele fare i primi concerti da cantante solista, dove il particolare timbro di voce e le sue doti interpretativecominciano a farsi notare.

Nel 1990 inizia una collaborazione con Alessandro Colombini, produttore storico della musica italiana (Battisti, PFM, Bennato, Dalla, Venditti) con il quale dà vita a un progetto di lavoro, i cui primi risultati sono la canzone “Strade di Roma”, che viene presentata a Sanremo 1992 e inizia la collaborazione letteraria con Vincenzo Incenzo nell’album “Adesso” pubblicato nello stesso anno.

A Sanremo ‘94 Michele Zarrillo presenta una bellissima canzone d’amore dal titolo “Cinque Giorni”. Il brano risulterà uno straordinario successo popolare e di vendite, entrando di diritto tra i classici della canzone italiana. Il successo di “Cinque Giorni” genera un nuovo album, “Come uomo tra gli uomini”.

La successiva tournée teatrale conferma il formidabile momento artistico di Michele Zarrillo che nel 1995 si dedica interamente alla composizione dei brani per il nuovo album che esce subito dopo Sanremo ’96, al quale Zarrillo partecipa con “L’elefante e la farfalla”. L’album si intitola appunto “L’elefante e la farfalla”. L’album successivo “L’amore vuole amore”, dell’ottobre ’97, è una raccolta delle canzoni piu’ significative di Zarrillo pubblicate nel primo periodo. Oltre all’ aggiunta di due brani inediti, “L’amore vuole amore” e “Ragazza d’argento” sono inseriti “La notte dei pensieri”, “Una rosa blu” e “Su quel pianeta libero”. Queste canzoni, in particolare “Una rosa blu”, ottengono un nuovo strepitoso successo arrivando a quota 600.000 copie di vendite che, aggiunte a oltre 120 concerti effettuati in pochi mesi, portano alla definitiva consacrazione dell’artista.

Lo stesso album viene pubblicato in Spagna (tutte le canzoni sono state ricantate in spagnolo) e il brano “Cinco dias” diventa una hit. La versione italiana dell’album viene distribuita anche in molti Paesi europei. Da meta’ novembre a meta’ dicembre ’98 Zarrillo si esibisce in alcuni concerti oltreoceano e, dato il successo ottenuto, da allora l’invito si rinnova almeno una volta ogni due anni.

Nel giugno 2000 Michele Zarrillo pubblica il nuovo album dal titolo “Il vincitore non c’è”, nel quale si dedica ad una ricerca musicale piu’ approfondita, capace di far convivere il suo passato di musicista d’avanguardia con il pop d’autore. Nel corso di un tour teatrale, in un momento di profonda ispirazione, Michele compone “L’acrobata”, che viene presentato a Sanremo 2001. Questo brano va ad aggiungersi tra i piu’ importanti della sua vita artistica.

Successivamente prende corpo un progetto al quale Michele Zarrillo pensa da tempo: realizzare un album ‘live’, il primo della sua lunga carriera. A tal fine vengono organizzati due concerti-evento che si tengono al Teatro Puccini di Firenze il 22, e all’Horus Club di Roma il23 dicembre 2001.

Nel frattempo Michele Zarrillo compone alcune nuove canzoni. Tra queste, “Gli Angeli” viene prescelta per il Festival di Sanremo 2002, dove Zarrillo torna per la nona volta. L’album live viene pubblicato subito dopo il Festival con il titolo “Le occasioni dell’amore”. Nei due cd sono raccolti diciannove grandi successi e tre brani inediti realizzati in studio (la title track, il brano di Sanremo e “Sogno”), per oltre due ore di musica.

Nell’ottobre2003, atre anni di distanza dal precedente album da studio, viene pubblicato “Libero Sentire” che contiene dieci canzoni inedite. Con questo album Michele Zarrillo conferma uno straordinario momento di crescita artistica, toccando tematiche di carattere sociale oltre che l’amore, trattato con la consueta sensibilita’ e sincerita’.

Michele Zarrillo alterna i successivi impegni tra concerti, sempre affollati da un pubblico caloroso e affezionato, e la composizione di nuovi brani. Dopo un accurato lavoro di studio, a fine 2005 Zarrillo ha il materiale pronto per un nuovo album, quando viene invitato a partecipare al 56° Festival di Sanremo, la manifestazione che ha contrassegnato alcuni momenti tra i piu’ importanti della sua carriera.

Al Festival di Sanremo 2006 Michele Zarrillo presenta il brano “L’Alfabeto degli amanti” che dà titolo all’album di inediti che SonyBMG pubblica il 28 febbraio. Intimista e poetico, ma anche polemico e riflessivo, il disco si snoda attraverso undici momenti che toccano le corde più profonde dell’emotività. Michele ha scritto le musiche dei brani e si è avvalso, come ormai accade da più di quindici anni, della collaborazione di Vincenzo Incenzo per i testi.

Nel 2008 Zarrillo partecipa alla 58a edizione del Festival di Sanremo con un brano scritto da lui e Giampiero Artegiani dal titolo “L’Ultimo film insieme”. La canzone è uno dei due inediti contenuti in una doppia raccolta di 32 brani dal titolo “Nel Tempo e nell’Amore” con i più grandi successi di Michele. Vie Parallele è il titolo dell’altro brano inedito dallo stile pop-jazz, inoltre l’album è arricchito dalle nuove versioni di: Come hai potuto, Il Segreto di una Donna, L’elefante e la Farfalla, L’acrobata e I Giorni di una Vita.

 

Biglietti

Poltronissima:                                                     € 35,00 + € 5,00 prev.
poltronissima laterale:                                        € 30,00 + € 4,50 prev.

Poltrona:                                                             € 30.00 + €4.50prev.

Prima balconata:                                                 € 25.00 + €3.50prev.

Seconda balconata:                                            € 25.00 + €3.50prev

Riduzioni speciali per anziani over 65 – studenti under 25 –  bambini under 14

Teatro Smeraldo

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Fondata nel 1988, la casa discografica Stradivarius si è imposta all'attenzione del mercato discografico internazionale come etichetta specializzata nelle incisioni di musica rinascimentale-barocca e del repertorio contemporaneo. Questa polarità delle scelte programmatiche, in cui si intersecano di volta in volta registrazioni rare e di notevole valore artistico (ad esempio la serie "Un homme de concert" che ha sancito ufficialmente la collaborazione con il grande Sviatoslav Richter), sono state suggerite dalla precisa volontà di assumere una connotazione estremamente caratterizzante nel panorama produttivo discografico. Ampio lo spettro in cui spazia Stradivarius, che propone pubblicazioni di musica sacra, secolare, vocale, strumentale, solistica, da camera e per grandi orchestre, e accanto ai celebri interpreti, l'etichetta milanese promuove giovani artisti di indiscusso talento.
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