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WILLIAM PARKER ORCHESTRA with special guest KIDD JORDAN: The Essence of Ellington – Domenica 5 Febbraio 2012, Teatro Manzoni di Milano

william parker

The Essence of Ellington, con la WILLIAM PARKER ORCHESTRA with special guest KIDD JORDAN – Domenica 5 febbraio 2012, alle ore 11.00, presso il Teatro Manzoni di Milano (click:MAPPA), “Aperitivo in Concerto” presenta  come prima data italiana il nuovo lavoro di uno fra i massimi rappresentanti della nuova musica americana, il contrabbassista William Parker: The Essence of Ellington rilegge alcune fra le più significative composizioni di uno fra i più grandi musicisti del XX secolo, Edward Kennedy “Duke” Ellington. A capo di un’eccezionale orchestra, formata dalla crema dei più autorevoli esponenti della musica di ricerca africano-americana (da Sabir Mateen a Hamid Drake, da Rob Brown a Roy Campbell, da Ras Moshe al grandissimo pianista Dave Burrell) Parker, con la collaborazione di un leggendario musicista quale il sassofonista Kidd Jordan (classe 1935, grande strumentista e didatta, ha suonato con Ray Charles, Aretha Franklin, Steve Wonder, O. Coleman, C. Taylor), riesamina la figura di Ellington, tributandogli l’omaggio dovuto ad un artista che seppe imporre il jazz, in un miracoloso equilibrio fra rigorosa pagina scritta e vertiginosi interventi solistici, come forma d’arte da concerto.

L’omaggio di Parker sottolinea inoltre la straordinaria attualità, la vigorosa modernità che ancora conserva l’opera ellingtoniana, al di là delle ineffabili e immortali melodie che espone e che tutti oggi conosciamo.

WILLIAM PARKER

“….Ci sono due modi per fare musica – la via accademica o quella spirituale. La prima è costruita sul concetto che non esiste un mondo spirituale vivente, solo il mondo che possiamo vedere, sentire, toccare e gustare. Questa musica è basata sull’idea che l’uomo è il compositore della musica e la musica si manifesta solo come suono. E’ finita, con un inizio e una fine. Questa scuola di musica è insegnata nelle scuole in tutto il mondo usando mappe chiamate spartiti che regolano l’immaginazione. Utilizzando teorie e formule studiate per tenerci lontano da una esperienza religiosa. Il secondo approccio alla musica non viene insegnato nella scuola di musica. Le teorie della Musica Cosmica, Musica Spirituale, Musica Winti, Musica dei Toni, Musica Om, si basano sulla teoria musicale finale che risiede nell’amore per Dio. Il riconoscimento che l’Universo e tutto ciò che è dentro è collegato ed è musica. “La musica è” tutto ciò che vive, tutto ciò che è parte della creazione. Composizione musicale e l’improvvisazione diventa una forma di preghiera. Succinta e meravigliosa. Che comprende l’intera esistenza del suono e del silenzio…”

Importante figura di raccordo del free jazz dagli anni Settanta ad oggi, il contrabbassista/compositore William Parker, ha fatto della musica una questione di vita spirituale: spesso lo stesso ha cercato di spiegare alla comunità musicale come il suo jazz fosse intimamente legato alle occasioni della vita, alla sua tristezza, ma anche come fosse possibile sopportarne il carico grazie a quel legame verso la fede in Dio. Molti non l’hanno compreso, facendogli vivere una vita modestissima dal lato economico, ma Parker ha avuto di converso tante soddisfazioni artistiche. Tralasciando tutta la maestosa attività svolta a servizio di tanti nomi illustri del free americano e quella condotta in coabitazioni musicali con alcuni dei migliori talenti del free degli ultimi trent’anni, va ricordata la carriera solistica che ha visto nel 1979 in “Through Acceptance of Mistery Peace il primo vagito discografico importante dell’artista: accanto ad episodi più ermetici, quello che si faceva strada in quel disco era il free ben congegnato di “Committment” (vicino a quello di Leo Smith con splendide esecuzioni in assolo di Arthur Williams alla tromba e John Hagen al sax), i violini esplorativi di Billy Bang e Ramsey Ameen (Face still hands folded is folded) e il suo recitativo di carattere religioso. L’attività discografica a suo nome si intensificherà solo agli inizi degli anni Novanta, anni in cui le registrazioni si dividono tra quelle costruite in “solitudine” e quelle in cui viene accompagnato da quartetto o band allargata; nell’ambito della prima esperienza Parker pubblicherà due lavori (“Testimony” e “Lifting the Sanctions”) che appaiono stridenti, apertamente strumentali, con una personale situazione di trascendenza nella divagazione free molto dura da decifrare; Parker, a differenza di tanti contrabbassisti che si sono mossi solo nell’ambito della composizione, cerca di dare un contributo personale all’evoluzione del suo strumento ed in tal senso si avvicina agli incroci con l’avanguardia classica che pochi altri colleghi hanno intrapreso; anzi cerca anche connubi e affinità collaborative: di quegli anni infatti sono i duetti con Joelle Leandre e Peter Kowald, che producono alcune delle più rare produzioni di contrabbasso suonato in doppia contrapposizione, nonchè gli esperimenti in triplo o in quadruplo basso, alla ricerca di un nuovo “muro” di suono da contrabbasso. Il sound è spesso ipnotico, con continue scosse allo strumento ricavate anche attraverso tecniche estese, un uso dell’arco tutto frutto della personale interpretazione dei temi di Parker, che dà alla sua musica un tono molto dissonante, incalzante, una prefigurazione di immagini con forza d’urto relativa e il suo stile si caratterizza per una sorta di ronzio incosciente di fondo che dà sostegno a sè e all’attività dei musicisti; uno stile che richiede molto vigore fisico e che si contrappone alle idee della Leandre, ad esempio, che si concentra più sulle possibilità armoniche del contrabbasso.

Le due formazioni principali di Parker saranno gli “In Order to Survive” nel cui gruppo militeranno con costanza il pianista free Cooper-Moore (magnifica via d’incontro tra Cecil Taylor e un certo impressionismo classico), il sassofonista Rob Brown (presenza quasi fissa e capacità innata all’improvvisazione da assolo) e la percussionista Suzie Ibarra (che con Parker fisserà il suo status musicale), con i quali registrerà numerosi lavori discografici. L’altro gruppo sarà la Little Huey Creative Music Orchestra, un ensemble dedito anch’esso alla riproposizione jazzistica delle band di improvvisazione sulla falsariga dei concetti creati in “Ascension” da Coltrane, ma con un substrato decisamente più indirizzato alle tecniche di avanguardia classica.

Nel decennio 2000 grazie alle registrazioni per la Aum Fidelity e la Thirsty Ear, Parker praticherà formazioni in trio o quartetto in cui sacrificherà il respiro dell’avanguardia per concentrarsi su un attività di sostegno squisitamente ritmica che possa coinvolgere in maniera più convenzionale musicisti operanti nell’area free jazz: sono perfette riproposizioni d’arte quasi pittorica (“O’Neals Porch”, “Luc’s Lantern”, “Sound Unity”) o vie di mezzo trasversali con la sua espressione solistica (“Painter’s spring” in trio con D.Carter e il suo batterista fidato Hamid Drake, o “Scrapbook” in trio al violino con Billy Bang) oppure estensioni nella spiritualità blues del genere che coinvolgono anche la vocalità tradizionale (Leena Conquest in “Raining on the moon” e “Corn Meal Dance”) e quella etnica (l’indiana Sangeeta Bandyopadhyay nel mediorientale “Double Sunrise”). In tutte queste registrazioni, Parker sembra aver trovato anche una soluzione accessibile alla comprensione del pubblico ed aver aggiornato molti punti oscuri di contatto tra il free e la sperimentazione classica. Tanto merito artistico è la causa dell’invito fatto dalla Neos Records sezione jazz (etichetta specializzata nella classica contemporanea) di registrare i concerti fatti con l’ICI Ensemble di Monaco (International Composers and Improvisers) in un cd “Winter sun crying” dove Parker ritorna ad alcuni aspetti musicali intrapresi con la Little Huey Orchestra, ma dove soprattutto il dialogo con gli altri musicisti diventa un viaggio “sonico” che cerca di mediare le posizioni formative e di stile del contrabbassista con le cognizioni raggiunte dai compositori classici moderni.

Prevendita
dal 24 ottobre 2011
Biglietto € 12 + € 1 prevendita
Ridotto giovani fino a 26 anni € 8 + €1 prevendita
alla cassa del Teatro – 02 7636901
Numero Verde 800-914350
Online:
www.aperitivoinconcerto.com
circuito Ticketone + Call Center 892.101
www.ticket.it

Domenica 5 Febbraio 2012, ore 11.00

PRIMA DATA ITALIANA

una straordinaria Orchestra ricorda il mito di Duke Ellington

WILLIAM PARKER ORCHESTRA
with special guest KIDD JORDAN
The Essence of Ellington
voce
Ernie Odoom
tromba, flicorno
Roy Campbell
tromba
Matt Lavelle
sassofoni soprano e tenore
Ras Moshe
sassofono contralto
Rob Brown, Darius Jones

clarinetto, sassofono tenore
Sabir Mateen
sassofono tenore
Kidd Jordan
sassofono baritono
Dave Sewelson
trombone
Willie Applewhite
Steve Swell
pianoforte
Dave Burrell

contrabbasso, direzione, arrangiamenti
William Parker
batteria
Hamid Drake

per ulteriori informazioni:
Viviana Allocchio
Iniziative Speciali Gruppo Fininvest

Teatro Manzoni – Via Manzoni, 42 – 20121 MILANO
tel.: 02 763690681/682 fax: 02 763690646
e-mail: viviana.allocchio@fininvest.it
 

Marco Ferullo
Cell. 347 1932762
marco.ferullo@gmail.com

Informazioni su Francesco Tadini

Blogzine fondata dal centro culturale Spazio Tadini di Milano. Per info: francescotadini61@gmail.com

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